Metodo CVT

La Tecnica Vocale Completa

La CVT nasce dalle intuizioni di Cathrine Sadolin, tra le principali ricercatrici sulla voce al mondo. La sua ricerca in tutti gli stili vocali, combinata con le sue esperienze come cantante professionista, ha ispirato un pensiero innovativo nel campo. La ricerca per lo sviluppo della Tecnica Vocale Completa è un processo continuo e tuttora in corso. Il punto di riferimento a livello mondiale di tale ricerca didattica è il Complete Vocal Institute (CVI) di Copenhagen da lei fondato nel 2005. Attualmente ci sono circa 600 docenti CVT che portano avanti la loro attività in più di 30 paesi in tutto il mondo.

La portata innovativa della CVT si basa sull’utilizzo delle tecnologie endoscopiche, quali il laringoscopio a fibre ottiche, che consentono di indagare le strutture anatomiche coinvolte nella produzione di tutti i suoni che la voce può emettere, in tempo reale. Ciò ha permesso di conoscere ed isolare ogni elemento dei diversi suoni e individuarne le impostazioni acustiche all’interno del tratto vocale, per poterle utilizzare nella propria pratica canora ed insegnarle in modo efficace, indipendentemente dallo stile musicale di riferimento. Sulla base della ricerca scientifica così condotta e del confronto attivo all’interno della comunità di insegnanti su aspetti didattici e pedagogici, si è andata definendo la Tecnica Vocale Completa, che promuove lo slogan “cantare non è così difficile, tutti possono imparare a farlo”.

Come funziona la Tecnica Vocale Completa

I tre principi generali

Che si applicano a tutto ciò che cantiamo e a qualunque suono prodotto, garantendone una produzione sana.

I quattro modi vocali

Ossia le impostazioni laringee che regolano il tipo di emissione adatto alla produzione di un suono specifico; paragonabili alle marce di un’auto, ciascuno ha le proprie regole, limiti e vantaggi.

Il colore timbrico

Che può variare da chiaro a scuro.

Gli effetti vocali

L’aggiunta di effetti vocali particolari.

Combinando questi elementi, sarai in grado di ottenere esattamente il suono che desideri e di individuare eventuali problemi vocali o errori, concentrandoti sulle tecniche corrette  per risolverli.

I tre principi generali

I tre principi generali sono la base di un canto sano e sostenibile. Imparando a conoscerli e gestirli, potrai raggiungere facilmente note alte e basse, cantare frasi lunghe, avere una voce chiara e potente, cantare piano e forte, senza rischiare abbassamenti di voce in seguito a una performance. Questi principi fondamentali devono essere rispettati indipendentemente dai modi vocali, dal colore timbrico e dagli effetti utilizzati. 

Immaginando  il corpo umano come uno strumento diviso in 3 parti (torso, laringe e tratto vocale), possiamo associare ciascun principio a una di queste sezioni.  

Il supporto

Il supporto avviene nel torso, dove produciamo il movimento e l’energia necessari per l’emissione vocale. In particolare, il diaframma e i muscoli circostanti formano insieme il “motore” che attiva e regola il flusso d’aria, il quale passa dai polmoni attraverso le corde vocali, generando il suono. Il supporto si basa sulla resistenza alla naturale spinta del diaframma a rilasciare l’aria inalata: ciò si ottiene attraverso un uso controllato dei muscoli addominali, lombari e dorsali-laterali.

Il Twang

Le corde vocali, che sono all’interno della laringe, sopra al tubo respiratorio, si adducono (o chiudono) e l’aria in emissione (o espirazione) le fa vibrare, generando il suono. A questo punto, il twang necessario entra in azione: si tratta di una compressione all’interno della laringe che rende la voce più chiara e pulita e permette di aumentarne il volume senza sforzo. 

Il twang necessario rende più facile cantare, perciò, per avere una tecnica corretta e non sforzare la voce, è importante utilizzarlo sempre, indipendentemente dal modo vocale, dal colore timbrico e dall’effetto utilizzato.

La tensione dei muscoli facciali

Infine, è fondamentale essere consapevoli dei movimenti che avvengono nel nostro tratto vocale, con particolare attenzione all’apertura della bocca e alla tensione dei muscoli facciali. È importante evitare di protrudere la mandibola e irrigidire le labbra: una mandibola protrusa e labbra eccessivamente in tensione potrebbero causare una costrizione incontrollata dei muscoli intorno al tratto vocale, soprattutto nella parte alta della voce, provocando un uso scorretto della stessa, e in alcuni casi disfonia. Per evitare questo, dobbiamo assicurarci di mantenere la mandibola arretrata rispetto alla mascella e aprire maggiormente la bocca sulle note molto alte e molto basse, rispetto a quelle della parte centrale della voce. 

I modi vocali

Indipendentemente dal genere musicale, la CVT offre un sistema generale che permette di produrre qualsiasi suono in ogni stile. Questo sistema si basa su quattro “modi vocali”, ciascuno con caratteristiche specifiche, limiti e vantaggi in termini di estensione, volume e vocali. “Inoltre, alcuni suoni vocalici risultano più facili da cantare in determinati modi vocali rispetto ad altri.

Poiché la CVT è una tecnica internazionale, i modi vocali hanno nomi inglesi: Neutral, Curbing, Overdrive ed Edge. Una volta comprese le regole specifiche di ciascun modo, l* cantanti possono passare senza difficoltà da uno all’altro.

Neutral

Il modo Neutral è ricco di possibilità, permette di produrre molti suoni e colori diversi, e può essere utilizzato lungo tutta l’estensione, con tutte le vocali e a volume sia basso (nella parte centrale e bassa della voce) che alto (nella parte alta della voce). Il Neutral è l’unico modo “non metallico”, poiché i suoni che può produrre sono generalmente relativamente più morbidi e delicati rispetto a quelli dei modi metallici, per questo è considerato “neutro”. Inizialmente, puoi trovare il Neutral mantenendo la mandibola rilassata e ‘allentata’.

Curbing

Il verbo “to curb” in inglese significa “contenere”, “tenere a freno”. Cantando in Curbing, il suono sembra appunto “trattenuto”, e questo dona alla voce un leggero tono lamentoso.  Il Curbing è un modo semi-metallico, utilizzabile su tutta l’estensione vocale, ma con un volume medio. È l’ideale quando si desidera un suono più potente rispetto al Neutral, ma meno forte e “aggressivo” dell’Overdrive o dell’Edge. È possibile impostare il Curbing trattenendo lievemente il respiro e applicando al contempo una certa energia nel supporto: si tratta della “hold”, una leggera pressione, come se qualcosa in gola fosse mantenuto con delicatezza in una posizione precisa, per contenere attivamente la voce. Le vocali più adatte per cantare in Curbing sono le vocali U (di ‘tu’), OH (di ‘come’) e AN (di ‘anche’).

Overdrive

L’Overdrive ha un carattere diretto e forte, simile a quando urli ‘Ehi!’ per attirare l’attenzione di qualcuno in strada. Può essere quindi utilizzato per cantare a volume medio o forte, producendo un suono pienamente metallico. Per trovarlo, si applica il cosiddetto ‘morso’: immagina di mordere una grande mela, per poi rimuoverla e lasciare la mascella nella stessa posizione. L’Overdrive è il modo più limitato in termini di estensione vocale, dato che non può essere utilizzato al di sopra di C5-D5 (il limite varia da persona a persona). Inoltre, può essere utilizzato nel modo più efficiente solo sulle vocali ‘E’ (di ‘perché’) e ‘O’ (di ‘volare’).

Edge

Come l’Overdrive, anche l’Edge è un modo vocale pienamente metallico, ma dal carattere più squillante e chiaro. Nella vita quotidiana lo utilizziamo per gridare, mentre nel canto si usa per raggiungere tonalità molto alte, mantenendo un suono brillante e metallico. L’Edge è caratterizzato da un twang distinto ed un carattere brillante, che lo rende ideale per vocali come la ‘E’ (di ‘perché’), la ‘È’ (di ‘ecco’), la ‘OE’ (di ‘cordon bleu’), e la ‘E’ chiusa tendente alla ‘I’ che definiamo come ‘EI’ (di ‘tenere’), le quali consentono di applicare facilmente il twang distinto.

Modificare il colore timbrico

Il colore timbrico viene prodotto nel tratto vocale, ovvero la gola e la bocca (incluse le cavità nasali). La forma e le dimensioni del tratto vocale sono fondamentali per determinarlo: poichè non esistono due persone con lo stesso tratto vocale, ogni cantante ha un colore timbrico unico. Se il tratto è grande, il colore timbrico sarà più scuro, se è piccolo, il colore timbrico sarà più chiaro. La forma del tratto vocale può essere modificata in diverse direzioni, dando luogo a numerose variazioni del proprio colore timbrico: la consapevolezza di come si generano i diversi colori timbrici permette a chi canta di giocarci, trovando quello più adatto al proprio stile e carattere espressivo.

Aggiungere gli effetti

Per esprimere un’emozione oppure la propria cifra stilistica, possiamo usare consapevolmente degli effetti vocali. Questi sono suoni (o rumori) che amplificano l’espressività e lo stile del* cantante ed includono vibrato, distorsione, scream, growl, grunt, rattle, creaking, aria udibile, ornamentazioni e break vocali. Si producono in diversi livelli del tratto vocale e possono essere eseguiti da ogni cantante senza danneggiare la voce, a patto che si seguano le regole tecniche e se ne conoscano i limiti. I vari effetti possono essere utilizzati in qualsiasi modo vocale, singolarmente o in combinazione tra loro, offrendo un ampio ventaglio di possibilità espressive. 

La densità

Nell’ultimo decennio le ricerce del CVI hanno evidenziato un altro parametro oltre al metallo: la densità, che influisce sulle caratteristiche del suono, sul volume e sulla tecnica. La densità può essere piena (Full Density) o ridotta (Reduced Density); quest’ultima dipende dall’inclinazione tiroidea. Come il metallo, ha gradazioni lungo un continuum da 0 a 100% (RD < 50%, FD > 50%). Ha implicazioni in quella che è generalmente definita ‘mixed voice’.

Non è un modo vocale, ma si applica diversamente ai modi vocali: il Neutral e i modi pienamente metallici possono essere a densità piena o ridotta; il Curbing può essere solo a densità ridotta. Questa si ottiene, in tutti i modi vocali, con una leggera ‘hold’, o ‘sospensione’ (consapevole o non).

Le ultime ricerche hanno inoltre recuperato il falsetto (canto ‘disimpegnato’), sul quale c’è accordo nella comunità scientifica: dipende dalla vibrazione esclusiva del bordo delle corde vocali invece che dell’intera struttura (canto ‘impegnato’ o a voce piena). E’ possibile cantare in falsetto solo in Neutral. Nella parte alta della voce può avere anche un suono ‘impegnato’ e pieno, sovrapponendosi a quella che viene generalmente definita ‘voce di testa’.